Uomo, perché tu tradisci? Un tempo si credeva che tu lo facessi solo per il sesso. Cioè che tu non trovassi più nella coppia l’appagamento sessuale, magari perché nel frattempo lei era rimasta incinta o era nato il bambino. Questo provoca un’astinenza forzata e indesiderata che ti mette a dura prova, come del resto il fatto che non sei più “la persona più importante” della sua vita. Oppure ai tuoi occhi la maternità l’ha resa così bella e pura che non la desideri più sessualmente e vai a cercare soddisfazione altrove.
È anche vero che hai la capacità di eccitarti in un tempo brevissimo e se vedi chiari segnali di disponibilità sessuale da parte di un’altra persona, potrebbe essere difficile controllare questa eccitazione. Biologicamente, poi, uno dei tuoi istinti è di avere più partner, in modo da aumentare le possibilità di una discendenza.
Detto tutto questo, ci si aspetterebbe che il tradimento da parte degli uomini fosse nettamente superiore a quello femminile, giusto? In fondo, l’uomo sembra predisposto al tradimento.
Invece è proprio qui che iniziano le sorprese.
Studi recenti dimostrano chiaramente come tu e lei tradiate in percentuali solo lievemente diverse. La donna, un tempo relegata in casa, ha oggi una vita che la porta più spesso ad avere occasioni di distrazione… ne parleremo meglio nel prossimo capitolo. Tornando a te, il fattore biologico e fisiologico sono sicuramente importanti, ma non gli unici.
È come se in te vivessero tre personalità distinte, ciascuna in cerca della felicità. Il bambino, che vuole che ci si prenda cura di lui, che lo si nutra, pulisca e tenga in ordine, trasformando la partner in una specie di madre supplente. Poi c’è il ragazzino, che vuole soddisfazione immediata di tutte le sue pulsioni, specie quelle sessuali, e insegue la libertà assoluta. Infine c’è l’adulto, che desidera essere riconosciuto nel suo ruolo professionale e nel suo contributo alla famiglia, trovando conferma nel partner della propria potenza. Una bella banda, eh?
Quando prevale il ragazzino c’è un’immaturità di fondo che porta a continui tradimenti e cambi di partner. È un modo per non assumersi le responsabilità di una coppia, per cercare il piacere e mettersi in mostra, esercitando e mettendo alla prova continuamente il proprio potere di seduzione. Una specie di competizione continua che però non costruisce mai niente di solido.
In altri casi, la “scappatella” è una vera e propria fuga dal peso delle responsabilità quotidiane, a casa e sul lavoro. In genere, noi uomini siamo più bravi della donna a gestire queste relazioni, investendoci pochissimo a livello emotivo. Queste infedeltà non mettono minimamente in discussione la tua fedeltà alla compagna e la devozione ai figli. Sono come valvole di sfogo che vengono aperte e chiuse con una certa disinvoltura e senza coinvolgimento. Non è che sia giusto, ma è così che funziona.
Altre volte, cerchi conferme della tua potenza sessuale quando è la partner a metterla in discussione. L’ansia da prestazione ti spinge a metterti alla prova con le altre donne.
Tuttavia, alla radice di tanti tradimenti maschili del nostro tempo c’è un motivo più profondo, non tanto legato alla fisiologia, che pure è importante, ma alla psicologia. È quando tradisci perché ti senti privato del tuo ruolo e vuoi sentirti DESIDERATO, apprezzato, sostenuto, confermato nelle tue capacità e leadership. Cerchi da un’altra lei ciò che la compagna non è in grado o non riesce a dare, per incapacità, per ignoranza o per scelta deliberata.
Ecco perché tendi a vivere il tradimento della partner come una vera ferita interiore, ferita che colpisce sia il tuo io bambino, sia il ragazzino, sia l’adulto. Lei non si prenderà più cura di te come una madre, non ti darà più soddisfazione sessuale, anzi, forse ha sempre finto di godere con te; lei non riconosce più il tuo ruolo di uomo potente e affermato. In più, tradendo, lei ha dissacrato il vincolo che vi univa e ti ha gettato nel ridicolo. Capisci che da questo letale mix di rabbia, frustrazione, perdita della propria identità, possano nascere anche comportamenti violenti. Non li sto giustificando, la violenza è sempre da condannare, ma è così che funziona.
E la nostra società? Come vive il tradimento maschile?
In generale c’è molta comprensione verso l’uomo che tradisce. Si pensa che la partner non sia stata in grado di soddisfarlo sessualmente e che lui abbia dovuto cercare di esprimere la propria mascolinità fuori dalla coppia. È purtroppo l’eredità di una società in cui, meno di un secolo fa, l’uomo poteva uccidere la compagna infedele e appellarsi al “delitto d’onore”, venendo assolto! È l’origine del femminicidio di cui si parla tanto oggi.
Ma quali sono i sintomi del tradimento maschile? L’insoddisfazione verso la partner abituale di solito si esprime in modo molto diretto. Ad esempio, inizi a nascondere le tue incursioni nella pornografia, che solletica la tua fantasia più del rapporto di coppia. Perdi interesse nel fare sesso con lei, che diventa quasi un dovere coniugale da portare a termine, invece di un momento di unione profonda. Attivi tutte le antenne che hai in cerca di distrazioni, quindi frequenti siti d’incontri, chat e social network. Decidi di cambiare, quindi magari ti fai crescere i baffi, oppure t’iscrivi a calcetto o in palestra. Un segnale particolarmente allarmante, per chi ti sta a fianco, è quando prendi a frequentare una tua ex… hai capito come va a finire, vero?
Questi indizi non passano inosservati, per quanto tu possa essere bravo a nasconderli. Di solito sei invece abbastanza trasparente per la tua partner, che non tarda molto a scoprire le tue tresche.
Quando hai un rapporto stabile fuori dalla coppia, lanci segnali altrettanto chiari. Di solito il tuo umore va alle stelle, perché la fase d’innamoramento è inebriante.
Quindi sei così felice che riempi di attenzione e di regali la tua compagna abituale! Il tuo umore dipende moltissimo dall’andamento del tuo rapporto con l’amante: ora sei felice e ai tuoi occhi è tutto bello, ora sei arrabbiato, ora frustrato, ora triste… tutti questi sbalzi d’umore risultano sospetti agli occhi della tua partner abituale, che non tarda a fare due più due.
Quando tradisci, in gioco non c’è solo “con chi vai a letto”, ma molto di più. C’è il tuo ruolo, c’è la tua stessa identità.
Per te, il tradimento è difficile da mandare giù. Alla sua radice c’è una coppia che non funziona per tanti e diversi motivi, che hanno a che fare con entrambi i suoi membri, non con uno solo.
Tradire è una scelta, per quanto possa essere influenzata dalle circostanze. È come trovarsi di fronte a una porta scorrevole: decido di varcarla, rendendomi disponibile a un’altra relazione? O resto dentro la coppia abituale?